Il paesino di Alia fa parte della provincia di Palermo e dista soli circa 70 km dal capoluogo. La maggior parte dei 4000 abitanti lavorano nell’agricoltura o nell’artigianato. Il paese è situato a 7140 m sul livello del mare in un paesaggio collinoso. Il monte più alto nei dintorni è “la Montagna” con un altezza di 966 metri. Il nome della città deriva dall’arabo “Alyah” che significa alto.
Dopo il turismo è l’agricoltura a portare i maggiori introiti. Gli agricoltori di questa regione si sono specializzati nella coltivazione e produzione di cereali, olive, semi e legumi, ma anche di vino e fichi d’india. Durante la dominazione araba, che si prolungò fino al XV secolo, vennero costruiti molti castelli e palazzi di grande valore storico nei dintorni di Alia e Lalia, da dove provenivano le casate feudali di Yahle, Gurfa, Ottumarano e Kharse.
Dopo la dominazione araba attorno al 1557 Alia fu conquistata dagli Spagnoli. L’allora comandante Luca Cifuentes dedicò questo piccolo paese a sua figlia Francesca, sposata con il marchese di Santa Croce. Dal re Filippo III Pietro Celesti ricevette il diritto di popolare Alia e questo accadde nell’anno 1623.
Nel XVII secolo la città apparteneva al principato di Santa Elia. Nell’anno 1639 venne dedicata una chiesa alla santa protettrice di Alia la Madonna delle Grazie. Altre attrazioni sono la Chiesa Madre, il mausoleo e Palazzo Guccione, mantenuto in stile Jugendstil del XVII secolo.
Uno degli episodi più importanti di Alia fu il soggiorno di Giuseppe Garibaldi del 2 agosto 1862, che era in procinto di unificare l’Italia.